Descrizione
L’idea è di stimolare nei bambini una consapevolezza del pesce che mangiano, partendo da quello che hanno sotto gli occhi: i pesci dell’Adriatico.
La Festa della Cozza di Marina di Ravenna oltre a valorizzare il prodotto, il territorio, la ristorazione e il turismo rappresenta anche un momento didattico per i bambini.
Ma la sardina che faccia ha? E uno sgombro come è fatto? Perché si dice “Hai preso una canocchia”?...
Attraverso i racconti e l’esperienza di un pescatore si conosceranno i nomi e quindi si capirà che il pesce non può arrivare sulle nostre tavole in aereo percorrendo tanti chilometri. E’ salute per noi e per il mare, mangiare sardine, sgombri, canocchie e cozze...
I bambini visiteranno l’antica sala delle aste del vecchio mercato del pesce che ospita il centro Cestha con le tartarughe salvate al largo di Marina. Il centro operativo è una sorta di Officina del Mare ed è sotto la guida della Fondazione Cetacea. Al momento ospita tre esemplari di Caretta caretta, la tartaruga del mare inserita nel progetto TartaLife, condotto in collaborazione con i pescatori e promosso nelle 15 regioni italiane che si affacciano sul mare. Il centro Cestha ha visto anche la presenza di un esemplare di squalo spinarolo, salvato dai pescatori del motopeschereccio Nemo di Marina di Ravenna, e rilasciato con una targhetta identificativa che ne tutelerà la sua esistenza.
Questa visita permetterà poi di raccontare cosa sta succedendo nel mare…più plastica che pesci.
Si stima infatti che nel 2050 saremo in un vero e proprio mare di plastica: attualmente negli oceani finiscono 8 milioni di tonnellate di plastica all’anno, pari a un camion al minuto e tra 15 anni questa quantità raddoppierà.
Secondo i calcoli tra 40 anni nei mari ci sarà (in peso) più plastica che pesci.
C’è di più; per quella data il 20% dell’intera produzione mondiale di petrolio servirà per produrre plastica.
I rischi per l’ecosistema mondiale (e per l’uomo) sono enormi. Basti pensare ai minuscoli pezzi ingeriti dagli animali marini, in grado di danneggiare il loro sistema endocrino e immunitario con ovvie ripercussioni sulla catena alimentare. Tanto che gli scienziati hanno creato un neologismo per descrivere il fenomeno: plastisfera. Uno strato di minuscoli frammenti di plastica che ricopre il mare e ne altera l’ecosistema. In verità si è scoperto che ricopre anche i sassi, ed è perfino nei rilievi che gli scienziati effettuano sulle grandi catene montuose del mondo.
Una storia per bambini, Lo sciopero dei pesci, edizioni Il pozzo di Giacobbe, offrirà spunti di buone pratiche da mettere in atto ogni giorno per ridurre l’uso della plastica in modo da preservare la bellezza del mare e la salute di tutti coloro che amano passarci ore divertenti.
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