Descrizione
Gangi è stato inserito nella lista dei "I borghi più belli d'Italia", primato che condivide con altri diciassette borghi siciliani. Dal 2012 è entrato a far parte dei Comuni "Gioiello d'Italia", unico comune siciliano ad aver avuto attribuito l'importante titolo dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per gli affari regionali, turismo e sport e dall'Anci.
Il 20 aprile 2014, dopo quasi due mesi di votazioni on line all'interno della trasmissione Rai Alle falde del Kilimangiaro, Gangi è stato proclamato Borgo dei Borghi, il più bello tra i Borghi d'Italia.
Primo percorso sensoriale
Inaugurato il 23 marzo 2014 è il primo percorso sensoriale per non vedenti, primo del genere in Sicilia è in funzione con venti audio-guide ad attivazione automatica GPS + infrarossi per la fruizione di 50 punti di interesse turistico.
Il sistema che potrà essere indistintamente utilizzato da normodotati o da ipovedenti e non vedenti è fruibile in tre lingue: italiano, inglese e spagnolo. Inoltre all'interno dell'ufficio turistico e del museo di palazzo Sgadari sono stati collocati due "totem" informativi compresi di audio-guida multimediale con duecento foto per chi ha difficoltà a fare il percorso a piedi.
L'itinerario prevede la partenza dall'ufficio turistico, piazzetta "Zoppo di Gangi" attraversamento corso Umberto, visita Palazzo Bongiorno e Piazza del Popolo, nella quale si trovano la Chiesa Madre (XV sec.) con annessa Torre Campanaria dei Ventimiglia per poi proseguire lungo corso Giuseppe Fedele Vitale e ancora il polo museale di Palazzo Sgadari: sede del museo archeologico, della pinacoteca Giambecchina, del museo etno-antropologico e delle armi. Il percorso hi tech proseguirà con visita della Chiesa di San Cataldo (XV sec.), la Chiesa Maria Santissima della Catena (XV sec.), il Castello (XVI sec.), la Chiesa della Badia (XVIII sec.) e infine si chiuderà con visita alla chiesa dedicata a San Paolo.
Cose da assaggiare
Alcuni piatti tipici occupano un importante ruolo tra le tradizioni di Gangi.
Tra questi oltre il già citato pranzo di San Giuseppe, ricordiamo che nel periodo pasquale è consuetudine consumare "u fasciddatu" tipo di pane preparato per le festività pasquali.
L'impasto è realizzato con un tenore di acqua, rispetto alla semola, del 25% (è un pane a pasta dura); energicamente lavorato, con lievito naturale e lievito di birra. La forma artistica è lavorata manualmente e precede la lievitazione che si protrae per circa 30 minuti.
Forma: a cerchio decorata - Dimensioni: 45-50 cm di diametro circa - Peso: 2 Kg - Struttura: dura e compatta. Componenti: Semola, lievito naturale e lievito di birra, acqua, sale.
Per la festa di S. Isidoro è d'obbligo l'assaggio del latte appena munto e dei "taralli", dolci tipici gangitani, fatti con uova, zucchero e farina. Nel periodo natalizio la tradizione impone la "cucchia", un dolce in pasta frolla ripieno di mandorle, uva passa e fichi secchi.
Nel periodo della vendemmia vengono consumati i "mastazzola", dolci di zucchero, farina e mosto bollito. Nel periodo dei fichidindia vengono consumati i "mastacuttè", dolci di farina, zucchero e succo di fichidindia. Nel periodo della festa di Santa Lucia molte famiglie, per devozione, fanno la "cuccia" fatta con acqua e frumento.
A Gangi si conserva ancora l'abitudine della pasta e del pane fatti in casa, soprattutto i "tagliarini" (tagliatelle sfilate e fatte a mano) e dei dolci come le "sfinci cca crema"; i "turrunetta" dolci di mandorle, farina e zucchero; "l'istantanii" dolci di pastafrolla; "l'amaretti" dolci di mandorle, zucchero ed uova.
Un'altra tradizione è "a cuddura patedda" fatta con pane lievitato e poi fritto, condito con zucchero o sale.
NB: Le informazioni sono tratte dal sito del Comune di Gangi: http://www.comune.gangi.pa.it/